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11 Maggio 2007 | Attualità

Chiude “Votantonio”, Rai sempre nel caos

Il programma di Fabio Canino dagli ascolti disastrosi sparisce da Raidue. Alla prima puntata aveva fatto solo il 4,96% di share in prima serata, scatenando le polemiche scoppiate nel Cda della Rai di ieri, che aveva chiesto la testa del direttore di rete. “Votantonio” aveva raccolto un misero 4,96% in prima serata settimana scorsa. Il programma della Einstein Multimedia in onda su Raidue, condotto da Fabio Canino, sarà sostituito da “Voyager – Ai confini della conoscenza” di Roberto Giacobbo. Del programma, di cui era stata registrata anche una seconda puntata, era al centro del dibattito del Cda della Rai e il flop aveva accelerato le richieste dei consiglieri del centrosinistra, in una proposta di Sandro Curzi, di una sostituzione del direttore di Raidue, Antonio Marano. “Voyager”, dopo essere andato in onda in seconda serata, era stato promosso per tre lunedì, prima dell’arrivo di “Votantonio”, in prime time raggiungendo il 10% di share. Il programma era al centro del dibattito dopo la spaccatura del Cda della Rai di ieri e la richiesta del ministro dell’economia Tommaso Padoa Schioppa di sfiduciare il rappresentante Angelo Maria Petroni. Ecco le reazioni del mondo politico: “ Mai nella storia della Rai era stato rimosso dal governo un consigliere di amministrazione. La decisione è chiaramente illegale perchè la legge sulla Rai garantisce l’indipendenza dei consiglieri di amministrazione. Spero che il Presidente della Repubblica, supremo garante della nostra democrazia, possa intervenire per ristabilire le condizioni minime di agibilità democratica e per evitare ulteriori lacerazioni politiche di cui l’Italia non ha bisogno ”. (Sandro Bondi, coordinatore nazionale di Forza Italia) “ Sulla sostituzione di Petroni si possono manifestare riserve e perplessità sul piano dell’opportunità politica, ma non si può certo gridare al colpo di stato o all’avvento di un regime autoritario, che è francamente un’esagerazione incredibile. La decisione del ministro Padoa Schioppa, pur da noi non condivisa, rientra nella perfetta legalità. E’ del tutto evidente che con questo atto si apre un problema politico che investe gli equilibri all’interno del vertice della Rai su Petroni si reggeva infatti un assetto complessivo, ereditato dalla precedente legislatura, nel quale erano offerte garanzie per tutti: sia per chi stava in maggioranza ed è divenuto opposizione e sia per chi stava all’opposizione ed è divenuto maggioranza. In queste condizioni viene alterato lo status quo, con la inevitabile conseguenza che è necessario trovare un nuovo equilibrio difficilmente realizzabile senza le dimissioni dell’attuale Consiglio di amministrazione. Le opposizioni possono rivendicare come è giusto garanzie, pur controllando Berlusconi Mediaset e non è poco, ma non è corretto che vogliano mettere sotto processo la maggioranza e puntare come al solito a dare una spallata al governo ”. (Enrico Boselli, segretario dello Sdi) “ E’ corretta l’impostazione del governo che sostituisce un suo rappresentante nel Cda Rai, avendo certificato il Consiglio la sua incapacità a gestire una grande azienda come la Rai. Ora si pone una questione politica fondamentale. Occorre che tutto il Consiglio si dimetta. Oggi, oggettivamente, presidente e direttore generale della Rai rispondono alla stessa coalizione di maggioranza. E’ uno squilibrio che non sta in piedi, soprattutto tenendo conto che i consiglieri sono eletti non a semplice maggioranza, ma con i due terzi della Commissione di vigilanza. Ciò presuppone il bisogno di costruire una politica unitaria a partire da un nuovo Cda e un nuovo presidente all’opposizione ”. (Clemente Mastella, ministro della Giustizia) “ Il ministro Mastella richiama la maggioranza a un elementare dovere di correttezza istituzionale e di equilibrio al vertice di una azienda pubblica quale è la Rai. Sarebbe di una inaudita gravità se Prodi non tenesse conto dell’invito del Guardasigilli e favorisse una logica lottizzatoria per accontentare qualche segmento della sua maggioranza ”. (Gianfranco Fini, presidente di Alleanza nazionale) “ Alla Rai e sulla Rai passano gli anni ma la sostanza resta la stessa. La sortita dell’Unione nei confronti di Angelo Maria Petroni è volta ad ottenere campo libero, senza neppure bisogno di ‘trattative’ o ‘intese’, censurabili anch’esse, e lottizzare a proprio piacimento, come del resto cercò di fare la Cdl a suo tempo. E’ abbastanza comico il rincorrersi delle voci che cercano di dare spiegazioni ‘culturali’ o ‘di carattere generale’ o ‘giuridiche’. La sostanza e’ tanto semplice quanto grave: i Poli, e oggi in particolare l’Unione, come ieri gli altri, vogliono occupare tutto l’occupabile, senza alcun progetto ”. (Daniele Capezzone, presidente della Commissione attività produttive della Camera)  “ Mai nella storia un governo era intervenuto direttamente per revocare un componente del Cda della Rai. La Rai non a caso è l’unica società per azioni per la quale una legge speciale tutela l’indipendenza dei consiglieri di amministrazione. Mi domando cosa sarebbe accaduto se questo gravissimo provvedimento l’avesse preso il precedente governo. Si sarebbe urlato all’attentato alla democrazia, alla lottizzazione più feroce, a trame oscure. Ed invece è il governo Prodi a rendersi responsabile di tutto questo ”. (Mario Baccini, vicepresidente del Senato)

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