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8 Aprile 2014 | Attualità

I 90 anni di Eugenio Scalfari

La lettera e la telefonata di Giorgio Napolitano, le parole di Matteo Renzi che l’ha invitato a un incontro, gli auguri di papa Francesco che l’aveva chiamato anche in clinica quando era stato poco bene. Ma soprattutto la standing ovation degli amici, che l’hanno celebrato al teatro Argentina, raccontando le parole della sua vita: Viaggio (Bruno Manfellotto ); Conoscenza (Franco Marcoaldi ); Passione (Simonetta Fiori ), e Sfida (Ezio Mauro ). Con la fila fuori degli appassionati, che discutono per entrare e alla fine riempiono il teatro con un applauso commosso. Questi gli eventi che hanno caratterizzato le celebrazioni per i 90 anni del fondatore di Repubblica , Eugenio Scalfari. È stato lui a raccontare, seduto sul palco, che ieri nel giorno del suo novantesimo compleanno passato in famiglia, ha ricevuto, tra le moltissime, tre telefonate di cui ha voluto parlare. Il presidente del Consiglio ( “nonostante su Repubblica anche ieri l’avessi bastonato” ) per dirgli che  “se io fossi l’alternativa a me stesso voterebbe per me? ”. Poi quella dell’amico Giorgio Napolitano “che mi ha detto cose che mi hanno fatto molto felice ma non racconterò ”, e che gli ha dedicato una lettera che ha aperto la festa-presentazione dell’autobiografia. Infine la telefonata del Santo Padre ( “di cui oramai riconosco la voce”) , perchè con lui dopo il primo incontro “abbiamo avviato un dialogo del quale scrivo in privato, perchè lui non vuole ne scriva più altrimenti lo assediano dalle altre testate” . Con il Papa racconta di aver discusso di teologia, di laicità e dell’editto di Costantino. “Gli ho detto: Santità ma mi sono informato, l’editto è del 313, vuole riportare la Chiesa a 1700 anni fa? E lui risponde…Vabbè se guardiamo alle date… ”. È uno spumeggiante fiume di narrazione e lettura di versi quello dello stesso fondatore di Repubblica, in occasione della pubblicazione del suo Racconto autobiografico. Sul palco e in sala gli amici, come i due premi Oscar Paolo Sorrentino e Roberto Benigni con Nicoletta Braschi, politici come Walter Veltroni ed Enrico Letta , intellettuali, artisti, giornalisti, come Alberto Asor Rosa, Achille Bonito Oliva, Franco Rosi, Carla Fracci, Giovanni Floris, Lucia Annunziata, Bianca Berlinguer ma soprattutto il suo giornale, dal direttore Ezio Mauro all’editore Carlo De Benedetti. 

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